(citazione: Mariangela Gualtieri)
Performance presentata ad Anversa dicembre 2010
Musiche: Cecio Grano
Danzano: Martina Guidi, Paola Carbone, Francesca Cola, Daniela Paci, Roberto Costa Augusto (possibile anche in 3)
Costumi: SassiCartaForbice
Spazio scenico: quadrato (possibilmente ampio), con pubblico che può disporsi su tutti i lati. Adattabile a qualunque contesto
Durata: 20 minuti divisi in 2/3 interventi
Il corpo migrante passa con un tempo soggettivo proprio dell'individuo e della propria cultura.
Quest'interazione coinvolge da una parte il mutare del corpo nell'assecondare ritmi e spazi estranei, dall'altra quel processo di sintesi culturale proprio di ogni individuo proiettato in un contesto sociale e culturale nuovo.
Un corpo danzante quindi può essere inteso come un corpo migrante; in questo senso, alleggerendo il proprio centro e proiettando le proprie estremità questo corpo può trovare un punto d'incontro con la specificità dell'altro e così sostenersi e mutare. Il corpo migrante è così: un punto definito e completo che crea linee sulla superficie, un tratto su una tela multidimensionale che assimila